Quando il diritto va a rovescio

I casi limite che quotidianamente vengono a galla nei Palazzi di giustizia di tutta Italia danno un segno di quelle che possono essere le storture nell’amministrazione del diritto. Un tema al quale dedicano la loro attenzione gli avvocati oristanesi Antonello e Marco Martinez nel libro “Quando il diritto va al rovescio – Riflessioni semiserie sull’involontaria comicità della legge”, in uscita per la casa editrice Sperling & Kupfer (Pagg. 216 – Euro 15,00).
“I due avvocati ci fanno avventurare nella giungla delle norme e dei tribunali italiani”, si legge in una nota della casa editrice. “ Un libro così impietoso da far morir dal ridere. Se non ci fosse da piangere”.

Un’anticipazione di questi contenuti era venuta lo scorso anno, quando i Martinez su questi argomenti avevano tenuto una lezione all’Università di Aristan, promossa dal fratello Filippo.

Gli autori
Antonello Martinez è fondatore dello Studio Martinez & Novebaci con sede principale a Milano, ed è consigliere giuridico parlamentare e presidente dell’Associazione italiana degli avvocati d’impresa.
Marco Martinez, del Foro di Oristano, porta avanti la tradizione forense di famiglia, arrivata ormai alla quinta generazione.

Il contenuto del libro
“La legge non ammette ignoranza, ma un esame di coscienza sarebbe utile”, si legge nella scheda di presentazione della Sperling e Kupfer . “Come si fa a orientarsi tra 694 scadenze fiscali e 200.000 norme (contro le 7.000 francesi e le 3.000 inglesi)? Alcune sono ridicole, come il divieto di morire a Falciano, con buona pace dei centenari; o la sentenza che assolve chi lapida l’inquilino moroso”.
“Quanto a esiti assurdi siamo comunque in buona compagnia: in California, per esempio, è vietato fare sesso con i porcospini mentre in Thailandia è obbligatorio indossare le mutande (e verrebbe da chiedersi se i controlli sono a campione o a tappeto)”.
“Fra ironia e sberleffo, con retrogusto molto amaro, due serissimi avvocati passano in rassegna le assurdità del diritto perché, tra legalese, codicilli e verdetti beffa, se gli italiani non rispettano le leggi, qualche ragione ce l’hanno”.

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