Forte è la donna

Esiste una simbologia, oscurata dai dogmi della religione, che rende l’immagine di Maria di Nazareth la figura che più rappresenta la vera essenza del Femminino Sacro presente in ogni Donna. Dopo Lilith ed Eva, ecco che finalmente riappare una visione luminosa di femminile che riabilita la figura della donna e offre finalmente a tutte le donne un modello positivo. Il simbolo fondamentale contenuto nel personaggio di Maria compare nel bellissimo episodio dell’Annunciazione dove si fa totalmente da parte e lascia che lo Spirito guidi la sua vita. Con le semplici parole “Avvenga di me quello che hai detto”, Maria rivendica una sua dipendenza dallo Spirito, che definisce il principio femminile nella sua regalità e insieme riabilita la donna, perché Maria rappresenta la donna che si relaziona direttamente con lo Spirito, senza che per farlo si renda necessaria la mediazione di un uomo.

In Maria il principio femminile non è più simbolo di una inferiorità rifiutata come in Lilith, o subita come in Eva. In lei il principio femminile ridiventa sovrano. Dopo la sua volontaria accettazione del Piano Divino descritta nell’Annunciazione, Maria diviene la madre del Figlio di Dio, ancora una volta senza la partecipazione dell’uomo. Se proviamo a capire il messaggio nella sua integrità, e non cadendo nella facile forma di confusione cui spesso la tradizione di Gesù è scivolata in tutti questi secoli, possiamo tentare di interpretare il messaggio celato. Maria non dipende dall’uomo per manifestare lo Spirito nel quotidiano, e nello stesso tempo essa non provocherà la caduta dell’uomo, ma la sua nascita. E questo ha un forte significato di amore e appartenenza.

Se Lilith ha rifiutato l’uomo giudicandolo un nemico ed Eva ha sollecitato la caduta dell’uomo per cercare di riaffermare il proprio potere sommerso, Maria — manifestando lo Spirito nel mondo — può dare nascita al Figlio di Dio. Maria riporta quindi il femminino e la donna su un piano di autentica spiritualità ed essa diviene così non solo un simbolo per le donne, ma anche e soprattutto il risorgere del principio femminile in tutto il suo potere luminoso all’interno di una società ostile alle donne, come quella patriarcale. E ancora una volta, quest’ultima non ha reagito sempre positivamente a tale proposta. E’ stato più facile vedere ed evidenziare in Maria l’aspetto della vittima sacrificale. Inoltre si è data importanza alla forma, invece che al contenuto, e così la verginità di Maria si è spogliata del suo messaggio più profondo e rivoluzionario che riguardava tutte le donne, nessuna esclusa, e a cui tutte le donne hanno il diritto di aspirare. La figura di Maria è diventata un’ideale irraggiungibile per le donne normali e — come sempre avviene quando un modello diviene un idolo — è divenuta un simbolo di distanza e separazione invece che di ispirazione per tutte le donne.

Nei secoli successivi ben difficilmente il ruolo spiritualmente femminile è stato riconosciuta alla donna, e forse altrettanto difficilmente le donne hanno cercato di ricoprirlo. Se così fosse stato, questo avrebbe scardinato radicalmente la dipendenza femminile. Anzi, il principio femminile è stato lungamente represso e perseguitato fino all’uccisione di migliaia di donne nei secoli bui della caccia alle streghe.

Ma la figura Maria è ancora viva, dentro ogni Donna e ogni Uomo, e lo fa attraverso le infinite preghiere che a lei sono state dedicate. Di seguito vi propongo una di queste preghiere, presa dal libro Forte è la Donna della scrittrice Clarissa Pinkola Estés. Leggetela con cura e attenzione e sentite come scende nel profondo dell’anima, come a togliere il velo dell’oblìo che noi tutti abbiamo contribuito a posare.

Anche noi
Qui ora, noi, piccole foglie,
per qualche breve istante
riposiamo in tutto questo amore,
riversato dall’infinito Mare, Maria, Mar.
Facciamoci cullare sull’oceano pacifico
di nostra Madre, la Grande Donna.
Noi, piccole funi
che ogni giorno tanto trascinano e sollevano,
rilasciamo la presa,
riposiamoci finalmente un istante,
con il cuore rivolto verso casa.
Che noi, minuscole scale usate per sbirciare al di sopra,
salire e andare oltre,
usate per aprire una breccia in ciò che mai avrebbe dovuto
essere murato,
possiamo ora riposare al riparo delle mura più salde,
e che le esatte parole di benedizione de La Virgen,
proferite con tale santa autorevolezza e materna protezione,
possano rendere fermo e sicuro ogni passo
sulle nostre escaleras.
Che noi, piccola coda dell’aquila,
ultimo boccone di una dolce torta, minimi epiloghi delle migliori storie,
possiamo rammentare ogni giorno le sue parole,
e mai sentirci soli.
Possa quell’essere in ognuno di noi che «non ha corpo»,
cioè l’anima pura,
sempre ricordarci che, qualunque cosa accada,
noi abbiamo una Madre amorevole, dolce e forte,
che si aspetta che anche noi impariamo e re-impariamo a essere così.
Con lei, sotto e dentro la sua benedizione, io ti dico, anima cara…
possa, ora e per sempre, Nostra Madre vegliare su dite,
possa tu sempre essere da lei guidata, sempre da lei protetta…
sinché ci rivedremo.
Nel nome della nostra Madre Grande
e del suo prezioso Bambino,
la Luce del Mondo, possa tu sempre ricordare, anima cara,
che sei ravvolta nel suo manto di stelle, circondata da un soave profumo di rose
e amata.

E come dicevano le mie nonne a conclusione di una preghiera…
Amen…
e una piccola donna.

Lucia Merico – Spiritual coach
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