Il segreto della crescita

Cresceremo, sì… e da bambini diventeremo adolescenti, maturi, uomini e donne. Avremo famiglia e faremo carriera, metteremo da parte la pensione e i risparmi per prepararci alla fase finale, saremo anziani e, infine, la fine…

Una splendida prospettiva arricchisce la nostra esistenza di un ormone artificioso, non clonabile e inodore, incolore e non commercializzabile: la crescita interiore. Un mitico mito, un dedalo  labirintico in cui tutti si affannano per emergere, migliorare le proprie prestazioni, aumentare le performance, arricchirsi di bagagli sempre più onerosi, impegnativi, pesanti e costosi fino a quando giunge la fatale ora dell’ultima candelina, questa da spegnere un attimo prima… di spegnersi.

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Qui si tirano le somme e si può iniziare a riflettere, fare un bilancio e valutare come è stato investito questo straordinario dono temporale dell’ esistenza: quanto abbiamo imparato, fatto, prodotto, risparmiato? Cosa lasciamo agli eredi, cosa rimane di noi?

Belle domande, sacre e profonde, meritano veramente di non avere risposta così non ci sarà il rischio di provare delusioni, calcolare significa sempre misurare, paragonare, soppesare, stimare.

Magari, qualche decennio prima, siamo ancora in tempo a correggere il tiro, raddrizzare la rotta e impostare una traiettoria balistica mirata al buon vivere, al senso terreno delle cose terrene e in proiezione di un divenire extraterreno prepararsi, se è il caso, anche al grande successivo passo. Ma questo è secondario, ora siamo qui e qui avviene il divenire della nostra vita, quella che tutti si affannano a definire crescita, con il fantastico prosperare di santoni e guru dalle mille ricette e dalle arti oratorie, divinatorie, sacre e mistiche che si arrogano la pretesa di dire e insegnare come dovrebbe essere speso il proprio tempo per dare un senso alla vita.

Ognuno segue un percorso, in genere il mito principale è quello della carriera: 3-4 decenni sperperati per raggiungere traguardi di posizione, ossia una dimensione che impedisce di sentirsi uniti agli altri e costringe a misurare continuamente il livello acquisito. In cambio una bella giacca con cravatta, una scrivania, uno stipendio signorile, un titolo e qualche riconoscimento.

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Straordinario, no?

NO!!!

E’ abbastanza orrendo tutto questo ma d’altra parte qual’è l’alternativa sociale? La miseria? L’umiltà? L’ignoranza?

Finchè tutto viene vissuto con un metro quantitativo non ci sarà mai uno strato felice sul pianeta, sarà una gara per l’infelicità, la rivalità, il confronto e l’affermazione.

Ma possiamo staccarci da questo gioco, silenziare le voci, spegnere i miti dei traguardi sociali e del risultato, la crescita di cosa?

I percorsi di crescita sono la strada maestra per smarrirsi del tutto, è evidente che il sistema attuale provoca crisi esistenziali, allergie, malattie psicomosomatiche, disturbi di ogni genere, stress e depressione, tensione e isteria, rabbia, rancore, invidia, presunzione e arroganza, violenza e prepotenza, litigio e insoddisfazione, inappagamento, malessere… ma ancora più evidente rendersi conto che dal papa al presidente, da qualunque leader politico o spirituale così come dall’ultimo metodo per la crescita personale tutti annaspano nel qualunquismo più misero e generico, demagogia, banalità, acqua tiepida e aria fritta, si gira intorno al sistema come meteore vaganti nel vuoto, confusione a cui NESSUNO e ripeto NESSUNO ha mai dato altro che una tenue lucina di speranza a cui indirizzarsi con certezza.

Eppure c’è un segreto, magico e semplice, forse troppo semplice per essere condiviso, creduto (sì perchè Bisogna credere, dimostrare, pontificare)

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Evitare di crescere è il dono più grande che possiamo fare all’evoluzione dell’intera specie.

 

 

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