La bandiera interiore

Chiaramente ci sono ideologie o regole che vengono studiate e imposte alle grandi masse per il bene della collettività ma questo esula dalla chiave che stiamo argomentando. La chiave di ricerca di noi stessi prevede infatti anche l’adattamento allo specifico sistema in cui viviamo che possiamo certamente provare a modificare intervenendo a grandi o piccoli livelli con la nostra opinione, ma sempre nel rispetto e nell’accettazione di quanto è prestabilito dalla “maggioranza”.

Nello specifico sto parlando di una ricerca interiore in cui ci collochiamo con o accanto ad altre persone per migliorare la nostra esistenza condividendo alcune aree della nostra personalità.

Non ha importanza quali siano né tutto sommato che questo accada… è importante che non accada il contrario, ossia che facciamo della nostra “bandiera interiore” l’unica visione possibile delle cose.

La ricerca del giusto, del buono, dell’utile, della felicità, del benessere è estremamente soggettiva e laddove si cerca in genere a livello sociale di creare regimi e strutture che possano istituire, regolamentare e difendere questi valori, nella realtà da sempre tutto è sempre stato assoggettato al preciso momento storico, culturale e sociologico, spesso influenzato da giochi di potere enormi o comunque da interessi di ordine superiore.

Prima di arrivare ai grandi sistemi è quindi importante questa aderenza ad un nostro modo di essere, che può modificare nel tempo e in ogni modo ma almeno inizialmente questo passo va compiuto, è una accettazione non solo di noi stessi ma anche e soprattutto di tutto ciò che è diverso da noi.

Qualunque sia la nostra vita, il nostro lavoro, la nostra condizione economica, familiare, sociale, geografica, logistica, religiosa o culturale, il primo passo è in noi e il difficile è compierlo senza il condizionamento di tutti questi agenti esterni che di fatto influenzano enormemente la maggior parte delle scelte e delle convinzioni.

Innanzitutto occorre guardare ora ciò che siamo e accettarlo così come accade, senza quotare o valutare, pesare o quantificare una realtà che in quanto tale… è questa!

Se oggi sono un idraulico sposato con la mia casa e la mia famiglia nel mio paese, parlo la mia lingua e faccio la spesa con la moneta in vigore nella mia nazione… questo sono e va bene così. Il mio ruolo sociale nel contesto Universale è questo. Lo stesso vale per un banchiere divorziato, per un musicista single, per un pensionato vedovo o per uno studente… ognuno è nel suo IO in questo momento e al momento è la prima certezza.

Poi subentrano i gusti, le ambizioni, i desideri, i piaceri, gli interessi e ognuno si differenzia da altri, pur simili, delineando un proprio carattere e un proprio stile di vita. Questo è quanto di più normale, naturale e logico ci sia.

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