La forza delle donne

 

Nel “Laboratorio Al Femminile” impariamo, in prima battuta, che la vita risponde sempre alle nostre richieste. Impariamo anche a unificare piuttosto che separare e, per questo, “positivo o negativo” assumono una forma differente diventando “esperienza“: ogni cosa che accade è un’esperienza dalla quale trarre il massimo dei vantaggi.

Questo passaggio va compiuto con particolare attenzione perché manca di comprensione e allenamento costante. Comprensione perché le donne spesso credono vero il “dover fare tutto da sole”. Questo è un retaggio che fonda le radici nella “rivoluzione femminile“. Quando le donne hanno iniziato a dichiarare la loro libertà, lo hanno fatto protestando e manifestando la disapprovazione e il malcontento tenuto nascosto per molto tempo. Ottimo inizio se non fosse che, come spesso accade, l’attenzione rimane solo all’esterno della storia e non si prende cura di come modificare in maniera conveniente anche la parte interiore, quella che appartiene alla mente.

Cos’è successo, quindi, dopo la rivolta femminile? Abbiamo iniziato a rivendicare una libertà repressa, a pretendere una parità e diritti che fino a quel momento erano a unico vantaggio del maschio. Un passaggio straordinario per quanto riguarda l’integrazione della donna in una società che, fino a quel momento, l’aveva messa alla corda. Leggo sul blog: “La condizione della donna nella società è passata attraverso notevoli modifiche nel corso dei secoli, a seconda dell’evoluzione politica e giuridica dei popoli, della diversità dei fattori geografici e storici e della sua appartenenza ai vari gruppi sociali. L’inferiorità della donna sul piano giuridico, economico e civile e la sua esclusione da una serie di diritti e di attività erano motivate con ragioni in tutto o in larga parte prive di fondamento, come l’inferiorità fisica, l’emotività e la scarsa capacità logica, il ruolo predestinato di madre e di allevatrice della prole all’interno della famiglia e di esecutrice della faccende domestiche. La millenaria soggezione della donna aveva i suoi aspetti più evidenti nella subordinazione al capofamiglia e nelle limitazioni dei suoi diritti legali. La donna infatti non soltanto era discriminata rispetto ai maschi nelle successioni ereditarie, ma non poteva amministrare il suo eventuale patrimonio personale o la propria dote, né contrarre obblighi giuridici, senza il consenso del padre o del marito, e non poteva ricoprire cariche pubbliche.”

Cosa è cambiato? Molto, da un certo punto di vista e se guardiamo l’aspetto che preferisco, quello interiore, la donna è cambiata tantissimo: a parer mio si è snaturalizzata e cioè ha perso il contatto con se stessa. Il modello maschile è diventato il suo modello, nascondendo quasi totalmente la sua eredità naturale: la femminilità. E con femminilità non intendo gonne e tacchi ma molto di più: una visione che appartiene alla parte più profonda del nostro Essere.

Ho avuto la curiosità di indagare, innanzitutto, su di me, sulle malattie che avevo sviluppato per avere attenzione, sulla gelosia e la mancanza di stima verso me stessa, sulla capacità di annullare totalmente il mio sentire sottile per ascoltare un’unica voce che parlava di ansia e paura. Si sono aperte molte porte, da allora, e molte altre aspettano di esserlo. E questa opportunità che mi è stata data molto tempo fa la voglio condividere con tutte coloro che hanno la volontà di trovare nuove chiavi di lettura, più allineate con la loro attitudine, quella di Donne, Madri, Mogli, Amiche, Sorelle, Dee.

Da questa voglia di condivisione sono nati i Corsi Al Femminile, i Laboratori e gli incontri di coaching finalizzati a riscoprire chi davvero sei per elevare le tue potenzialità, utilizzando gli strumenti che ti sono più congeniali: il nutrimento e l’accoglienza. Strumenti dotati della forza che solo il femminino è capace di esprimere, a vantaggio di ogni donna e di tutte le donne e uomini che incontrerai sul tuo cammino.

Lucia Merico – Spiritual coach

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