The Course

Un Corso in Miracoli è un trattato molto particolare.

Non ha autore: chi scrive non si firma. Non c’è il suo “ego”.

E’ un testo universale, scritto per l’umanità in sette/otto anni di lavoro: dal 1965 al 1972/73.

Milletrecento pagine che agiscono come un martello pneumatico per scalfire la corteccia cerebrale e creare una braccia, soltanto uno spiraglio, da cui tutto possa ripartire rinnovato…Vitale!

“…Tutti i miracoli significano Vita…”

Questo testo non va spiegato, commentato o interpretato.

L’interpretazione è sempre assolutamente sbagliata, nel suo caso.

Il Testo va letto molto lentamente, soffermandosi, rileggendo.

Mai un commento, una opinione o una interpretazione.

La parte degli esercizi va coltivata.

E poi USATA, USATA, USATA.

Gli esercizi sono per tutti i giorni.

Questi esercizi d’uso quotidiano diventeranno un riferimento, una costante.

La parte dedicata agli Insegnanti di Dio va capovolta: gli insegnanti invero insegnano esclusivamente a se stessi. Sono essi stessi gli allievi. Perché insegnando essi imparano. Fortificano dentro di sé i concetti con cui ribaltare la Mente. Tutto il sistema mentale.

Codice deontologico:

Il COURSE è di tutti, appartiene a tutti, non può essere venduto, non appartiene ai vicoli del denaro, non è un “affare”.

Non è esclusivo di alcuno.

Va divulgato gratuitamente a tutta l’umanità, senza diritti d’autore.

Nessuno deve commentare il suo contenuto. Mai un giudizio.

Nessuno deve modificare frasi o parole in esso contenute.

Il testo e tutto il libro deve rimanere così com’è.

Alcune sue parti possono essere trascritte ovunque, purché inalterate.

Esso appartiene a tutti. E’ uno strumento. E’ la VOCE.

Va solo usato. Senza mai essere ragionato con la mente attuale.

E’ richiesto soltanto il CORAGGIO e la FORZA di mettersi in discussione, cioè di mettere in discussione quello che siamo oggi, tutta la nostra cultura, la conoscenza, il sapere, il nostro modo di essere e di vivere, le nostre convinzioni e le credenze. I pensieri. Tutto Proprio Tutto.

E poi da lì si riparte. Insieme.

“…Ho bisogno della tua voce…”