Il frullatore

In un grande sistema umanico definito da masse sempre più consistenti di menti facilmente manipolabili, si è autodeterminato un modello molto simile ad un gigantesco tritacarne, un immenso frullatore dove la materia grigia, originariamente destinata all’intelletto, è stata via via macinata, masticata, sminuzzata fino a renderla molto simile ad  un pugno di segatura che, per colmo di paradosso, viene infine definita intelligenza, capacità critica, pensiero, libero arbitrio, e (colmo della blasfemia) LIBERTA’.

Senza entrare nel merito di identificare, giudicare e condannare le migliaia di burattinai che reggono le fila del teatrino, qui non si tratta di capire le regole del gioco bensì il clamoroso inganno del gioco stesso.

Certamente sono numerosi, numerosissimi i parassiti del paradigma esistenziale che approfittano della situazione autogeneratasi, senza rendersi conto che l’unico drammatico problema è che non importa da che parti stai rispetto al sistema che si è venuto a creare, perchè comunque sia ci sei dentro in pieno.

L’alternativa è stare nel frullatore che gira in senso orario oppure, per un meraviglioso meccanismo di coscienza autorevole, superiore, risvegliata e anticonformista, buttarsi a capofitto nel frullatore che gira in senso antiorario!

Ahhhhhhh…….. che meravigliosa scoperta della meravigliosa specie umana! Siccome da una parte ci sono ciarlatani semirincoglioniti che starnazzano in un modo, allora è sufficiente con altrettanta dabbenaggine sperequare controcorrente, fare e dire l’opposto di tutto, opposizione significa libertà, fuga dalle catene, la sola via di fuga dalla schiavitù… basta… è ora di cambiare… ma cambiare cosa?

COSA?

Non è proprio possibile salire un gradino? UNO!!! Non dico millecinquecentoventisei. UNO! E vedere dall’alto questo enorme frullatore in cui viene infilato di tutto: la politica, l’economia, il debito pubblico, la sanità, le banche, gli interessi del tornaconto individuale e gli interessi degli interessi, chi si interessa di arte per speculare sull’arte e chi si interessa di collezioni, francobolli, cartoline d’epoca, timbri del medioevo, zanne di rinoceronte, trofei che inneggiano alla propria incapacità di erigere un solo istante della propria vita a trofeo della saggezza e della capacità di comprensione. Nessun potere elaborativo, nessuna possibilità di togliere quella maschera di bruttezza tanto faticosamente spacciata per estetica sociale in cui prima si immergono nella palude e poi ne escono infangati allo stesso modo e così se la prendono con la macchina che produce il fango quando sarebbe più semplice pulirsi e andare altrove… O imparare a distinguere il fango dalla prateria.

Ma lo vedete il frullatore? Che sminuzza le menti triturando le meningi? Sì, certo… tutti lo vedono e infatti tutti professano nuove metodologie di vita in cui tutto e tutti devono cambiare perchè… accidenti! Ma vi volete svegliare o no? C’è un frullatore che vi sta distruggendo e voi fate come se nulla fosse? Ipocriti! Ignoranti! Menefreghisti! Babbei! Schiavi! Ha ha ha solamente pochi resteranno e se non resterà nessuno sarà per colpa vostra, noi vi abbiamo avvisato! NOI abbiamo la coscienza a posto. Noi abbiamo capito tutto! E infatti ci buttiamo a testa in giù con estremo coraggio perchè noi osiamo osare, con intrepida determinazione perchè a noi non ci ferma nessuno, con ostinato coraggio perchè la verità deve galleggiare, emergere, esplodere, tutti devono sapere tutto altrimenti che libertà sarebbe? Tutti devono riempirsi la testa di un miliardo di idiozie inutili che servono solamente a bruciare la propria esistenza in una sorta di fogna corrosiva dove tutto viene disciolto ma quello che conta non è sputtanarsi l’esistenza, perdere il senso della vita, distruggere il grande dono di vita… NO! Quello che conta è combattere per la giusta causa: il frullatore non gira in senso orario ma in senso antiorario.

E così nessuno si accorge che il frullatore è solamente una distorsione che si è venuta a creare nel momento in cui l’umanità, fuori rotta, si è trovata probabilmente immersa e sommersa da un esubero di popolazione, tecnologia, antitesi tra ricchezza esorbitante e miseria degradante, persino l’overdose di benessere ha bombardato le aree della sfera mentale rendendole quadrate, piatte, trapezoidali, tutto è diventato un modello sociale con un colore, una bandiera, una visione, una chiazza che galleggia come una boa di salvataggio nel mare di melma. Ma nessuno proprio riesce a distinguere il miraggio dall’illusione? Quando vedi la matrix cosa fai ti butti dalla parte opposta? 

La reazione ad un’azione produce lo stesso effetto: è dovuta a quell’azione stessa di origine! C’è una via di uscita? Ovvio che c’è ma è talmente semplice che nessuno è in grado di vederla e concepirla! E’ come trovarsi di fronte ad una rotonda  stradale dove tutte le segnaletiche indicano una direzione rotatoria da seguire e così tutti vanno da quella parte, per inerzia, per semplicità, per solidarietà, per timore… Poi qualcuno più sveglio degli altri scopre, con geniale spirito di ribellione, che è possibile imboccare la rotonda anche nella direzione contraria e da lì nascono discussioni, insulti, spintoni, manifestazioni, guerre ideologiche, conflitti e battaglie. E per anni, decenni, tutti spingono da una parte o dall’altra per prevaricare, imporsi, vincere e convincere, la ragione diventa elemento di vita senza curarsi che tutto questo sia follia, suicidio, autodistruzione.

Oltre la rotonda c’è una strada confortevole, rettilinea, magari poco appariscente, potrebbe essere un sentiero nella prateria, una pista nel deserto, una scala che sale sulla catena di montagne e che raggiunge il cielo o un tunnel sottomarino che attraversa l’oceano… è la stessa cosa! La vita è un cammino, un percorso di scoperta dove la conoscenza è definita dall’esperienza, la ricchezza è il proprio spazio di libertà. E per camminare a lungo, per andare lontano, è necessario essere leggeri, avere poco peso da trasportare: il trucco non è avere un piccolo rimorchio con pochi bagagli, ma non averlo proprio il rimorchio.

Girare dentro la rotonda in un senso o nell’altro, tuffarsi nel frullatore per combattere le eliche che tagliano, impastano, centrifugano… Essere nel sistema o contro il sistema significa sempre e comunque tarare tutta la propria vita sul sistema stesso ed esserne vittime in ogni caso, cadute in una trappola dove ci sono numerose vie di accesso ma nessuna via di uscita.

O meglio, una ci sarebbe ma, come detto… è troppo semplice perchè sia possibile vederla e considerarla.

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